domenica 16 gennaio 2022

16 GENNAIO - RICONOSCI L'OPERA DI DIO IN TE STESSO E NEGLI ALTRI

Ma egli è stato trafitto per le nostre trasgressioni, schiacciato per le nostre iniquità; il castigo per cui abbiamo la pace è caduto su di lui, e per le sue lividure noi siamo stati guariti. (Isaiah 53:5)


Tutto ciò che abbiamo meditato c’insegna che non dobbiamo essere troppo duri nel giudicare noi stessi o il prossimo quando Dio ci abbassa e ci spezza. In questi momenti, quando la mano del Signore si appesantisce su di noi, dobbiamo fissare lo sguardo su Gesù, Colui che è stato “trafitto” e “
schiacciato” per noi (Isaia 53:5) per poter comprendere quanto gli siamo simili. Purtroppo, ci sono alcuni che, nella loro ignoranza, non comprendono in qual modo Dio conduce i Suoi al cielo. Costoro pensano che quei cristiani umiliati, rotti ed afflitti, siano persone senza fede che non conoscono il Signore e perciò li criticano senza alcuna compassione. In realtà, essi non sono in grado di vedere che Dio sta compiendo un’opera buona anche in loro e non si rendono conto di quanto sia difficile portare il cuore ostinato di un peccatore dallo stato naturale alla grazia e dalla grazia alla gloria.

sabato 15 gennaio 2022

15 GENNAIO - DOPO LA CONVERSIONE

Anche Davide ha dovuto essere “rotto” e la sua afflizione durò fino a quando non tornò a Dio con sentimenti sinceri, confessando il proprio peccato

Dopo la conversione è necessario continuare a sperimentare questa umiliazione, affinché il peccatore si renda conto sempre di più di essere soltanto una canna. Infatti, anche dopo la conversione, nei nostri cuori è presente un residuo di corruzione e spesso ci illudiamo di essere delle querce, mentre, in realtà, viviamo soltanto perché “le compassioni di Dio si rinnovano ogni mattina”.

Inoltre, i deboli prendono coraggio quando vedono che anche i credenti che considerano più forti sono umiliati. Pietro fu umiliato e pianse amaramente (Matteo 26:75). Egli, prima di essere abbassato, era molto sicuro di sé: «Quand'anche tutti si scandalizzassero per causa tua, io non mi scandalizzerò mai!» (Mt 26:33). Questi esempi fanno del bene al popolo di Dio. La chiesa riceve maggiore conforto dalle cadute di questi grandi uomini, che non dai loro atti eroici! Anche Davide ha dovuto essere “rotto” (Salmi 32:3-5 Mentre tacevo, le mie ossa si consumavano tra i gemiti che facevo tutto il giorno. Poiché giorno e notte la tua mano pesava su di me, il mio vigore era diventato simile all'arsura d'estate [Sela]. Davanti a te ho riconosciuto il mio peccato, non ho coperto la mia iniquità. Ho detto: «Confesserò le mie trasgressioni all'Eterno», e tu hai perdonato l'iniquità del mio peccato. [Sela]), e la sua afflizione durò fino a quando non tornò a Dio con sentimenti sinceri, confessando il proprio peccato. Il suo dolore crebbe a tal punto che sentì le sue ossa spezzarsi (Salmi 51:8 Fammi sentire gioia e allegrezza, fa' che le ossa che hai spezzato festeggino). Anche il re Ezechia comprese di essere “come un leone” al quale Dio spezza “tutte le ossa” (Isaia 38:13). Anche il grande apostolo Paolo, sebbene fosse uno strumento scelto dal Signore, aveva bisogno che un angelo di satana lo schiaffeggiasse per non farlo insuperbire a motivo dell’eccellenza delle rivelazioni ricevute (2 Corinzi 12:7).

venerdì 14 gennaio 2022

14 GENNAIO - PERCHE' IL SIGNORE CI ABBASSA

 distruggiamo le argomentazioni ed ogni altezza che si eleva contro la conoscenza di Dio (2 Corinzi 10:5)

Quando Manasse si trovò nell'avversità, egli implorò YAHWEH, il suo DIO, e si umiliò profondamente davanti al DIO dei suoi padri (2 Cronache 33:12)

Il Signore agisce così verso di noi per farci comprendere che, lontani da Lui, non siamo che pecore senza pastore e per insegnarci a camminare nelle Sue vie. Coloro che si sviano o, addirittura, apostatano dalla fede, spesso giungono a tanto proprio perché, nel principio, non sono stati schiacciati abbastanza dal peso del loro peccato e della corruzione. Quindi, prima di una vera conversione, lo Spirito Santo deve abbattere ogni ragionamento e tutto ciò che si eleva orgogliosamente contro la conoscenza di Dio (2 Corinzi 10:5). Per questo motivo, generalmente accade che, quando lo Spirito di Dio comincia a convincere un individuo di peccato, costui venga anche afflitto da qualche prova o malattia, affinché si umili profondamente davanti a Dio e l’opera della convinzione di peccato progredisca.

giovedì 13 gennaio 2022

13 GENNAIO - LA NECESSITA' DELL'ABBASSAMENTO

  Il Vangelo ci abbassa e ci mostra l’inutilità della moralità delle “foglie di fico” 


La canna, cioè la vita dell’uomo peccatore, deve essere rotta prima e dopo la conversione. Prima della conversione è necessaria quest’esperienza affinché lo Spirito Santo possa aprirsi un varco nel cuore del peccatore. Il Consolatore abbatte l’orgoglio e la presunzione dell’uomo mostrandogli la corruzione della sua natura. Noi amiamo essere liberi e seguire i nostri pensieri, ma quando Dio ci “spezza” allora rientriamo in noi stessi e, come il figlio prodigo, torniamo alla casa del Padre (Luca 15:17-19). Quanto è difficile persuadere un cuore indurito e ribelle che deve gridare a Dio per invocare la Sua misericordia ed il Suo perdono! I nostri cuori sono come dei malfattori che non implorano la pietà del giudice finché non vengono battuti e castigati.

Inoltre, l’umiliazione che sperimentiamo quando siamo “frantumati” rende Cristo prezioso al nostro cuore, poiché il Vangelo ci abbassa e ci mostra l’inutilità della moralità delle “foglie di fico” (Genesi 3:7). Quando, poi, siamo abbassati diventiamo più riconoscenti e portiamo più frutto alla gloria di Dio. Infatti, cos’è che rende le persone fredde e indifferenti se non la mancanza di quest’esperienza di profonda umiliazione davanti a Dio?

mercoledì 12 gennaio 2022

12 GENNAIO - I POVERI DI SPIRITO

 I poveri in spirito sanno bene quale sia il loro bisogno


La canna rotta è l’uomo o la donna che si trova in grande miseria, come coloro che andarono a Cristo supplicandolo di aiutarli. Costui, proprio per la sua miseria, è indotto a riconoscere nel peccato la causa di tutti i propri mali; infatti lo scopo del peccato è proprio quello di spezzare e gettare nella miseria le persone. Così quel uomo diviene sensibile al proprio peccato e avverte la miseria del suo stato, riconoscendo di essere “rotto” e, non potendo scorgere in se stesso alcuna forza o rimedio, è indotto a cercare incessantemente aiuto da altri. Ciò lo solleva un po’ al di sopra di se stesso e gli fa volgere lo sguardo a Cristo, con speranza, anche se dubita ancora che Dio lo accoglierà e non possiede nemmeno alcuna certezza riguardo alla propria salvezza.

Quel barlume di speranza è quasi soffocato dai dubbi e dai timori che scaturiscono dal cuore corrotto del peccatore. Per questo egli è paragonato ad un “lucignolo fumante”. Queste due espressioni descrivono, dunque, il misero stato di un uomo travagliato ed afflitto. Il nostro amato Signore e Salvatore Cristo Gesù definisce coloro che si trovano in questa condizione “poveri in spirito” (Matteo 5:3). I poveri in spirito sanno bene qual sia il loro bisogno e avvertono il peso del proprio debito nei confronti della giustizia di Dio. Essi non scorgono nulla di buono in se stessi e non nutrono alcuna speranza nelle altre creature e perciò fanno cordoglio. Ma nella loro afflizione osservano altri che, prima di loro, hanno ottenuto grazia. Così, cominciano a sperare e ad essere affamati ed assetati della misericordia di Dio.

martedì 11 gennaio 2022

11 GENNAIO - CHI SONO LE "CANNE ROTTE"?

coloro che vengono salvati avvertono coscientemente di essere “canne rotte


Coloro di cui si parla nel testo non sono degli alberi, bensì delle canne e per di più delle “canne rotte”. Nella Scrittura, la chiesa è paragonata alle cose deboli: fra gli uccelli, è come una colomba; fra le piante, è come una vite; fra gli animali, è come un gregge di pecore ed è paragonata alla donna, che è il vaso più debole. In questo passo, i figli di Dio sono paragonati a canne rotte e a lucignoli fumanti. Vogliamo innanzitutto cercare di capire il senso dell’espressione “canna rotta” e poi quello di “lucignolo fumante”.

Gli uomini prima della loro conversione e, spesso, anche dopo, sono “canne rotte”. Tranne coloro che Dio si compiace di benedire fin dalla fanciullezza manifestando loro, fin dalla più tenera età, la sua grazia e il Suo favore, tutti coloro che vengono salvati avvertono coscientemente di essere “canne rotte”. Proprio come esistono gradi diversi, a seconda del modo in cui Dio agisce con i singoli individui, per la diversità del loro carattere, o delle abitudini della loro vita; così variano i piani divini per ciascuno dei Suoi figli e le Sue intenzioni di impiegarli nella Sua opera; eppure Egli, generalmente, li umilia grandemente svuotandoli di tutto il loro orgoglio, prima di impiegarli per compiere qualche importante servizio.

lunedì 10 gennaio 2022

10 GENNAIO - L'ADEMPIMENTO DELLA MISSIONE DI CRISTO

  L’opera che Cristo ha cominciato in te sarà portata a compimento


Cristo adempì la missione affidatagli dal Padre modestamente, senza mettersi in mostra richiamando l’attenzione come usano fare i potenti: «Non contenderà, né griderà e nessuno udrà la Sua voce sulle piazze» (Matteo 12:19). Eppure la Sua voce s’udì. Ma quale voce? «Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo» (Matteo 11:28). È vero, Egli gridò, ma cosa? «O voi tutti che siete assetati, venite alle acque» (Isaia 55:1). Oltre a essere umile, Cristo era anche mansueto. Consideriamo attentamente quanto c’insegna la Scrittura: «Egli non spezzerà la canna rotta e non spegnerà il lucignolo fumante» (Matteo 12:20).

Possiamo fare tre osservazioni generali a riguardo di quest’affermazione.

In primo luogo, consideriamo la condizione delle persone di cui Cristo s’interessava. Esse sono definite “canne rotte” e “lucignoli fumanti”.

In secondo luogo, notiamo come Dio opera in loro favore: «Egli non spezzerà la canna rotta e non spegnerà il lucignolo fumante». Quest’espressione implica ben più di quanto potremmo pensare in un primo tempo. Il servo di Yahweh non spezzerà irreparabilmente la canna rotta e non spegnerà per sempre il lucignolo fumante. Questo significa che oltre a non distruggere la vita di queste persone, Cristo la preserva e la salva!

Infine, in terzo luogo, osserviamo il Suo impegno e la Sua costanza nel prendersi cura di costoro: «Finché non abbia fatto trionfare la giustizia». L’opera che Cristo ha cominciato in queste persone sarà portata a compimento ed il peccato non prevarrà su loro.

domenica 9 gennaio 2022

9 GENNAIO - L'AMORE DEL PADRE IN CRISTO

 Accostiamoci a Cristo per essere resi partecipi dell’amore di Dio


La fede nel Figlio di Dio sarà fonte di grande consolazione per l’anima nostra, soprattutto se, oltre a guardare a Lui, impariamo a meditare sull’amore del Padre che, in Lui, è stato rivelato. Infatti, in tutto ciò che Gesù ha compiuto e sofferto, come mediatore tra Dio e l’uomo, dobbiamo saper vedere Dio Padre che riconcilia il mondo con sé (poiché Dio ha riconciliato il mondo con sé in Cristo, non imputando agli uomini i loro falli, ed ha posto in noi la parola della riconciliazione 2 Corinzi 5:19).

È di grande incoraggiamento alla nostra fede sapere che Dio Padre, proprio Colui che abbiamo offeso coi nostri peccati, si è compiaciuto dell’opera di redenzione compiuta da Cristo. Quale conforto proviamo quando comprendiamo che Dio non solo si compiace nel Figlio, ma anche in noi, se abbiamo creduto in Cristo! L’amore del Padre riposa su Cristo, che è il Capo, ed anche sulla Chiesa, che è il suo Corpo! Accostiamoci, dunque, a Cristo per essere resi partecipi dell’amore di Dio, edificando la nostra fede sulle solide fondamenta dell’unico Salvatore al quale il Padre ha affidato una missione così grande!

Osserviamo anche, ad edificazione della nostra fede, l’accordo sublime fra le tre persone della Trinità: il Padre manda il Figlio; lo Spirito prepara e potenzia Cristo che, a Sua volta, compie la mediazione. La nostra redenzione è fondata sull’accordo comune delle tre persone della Trinità.

sabato 8 gennaio 2022

8 GENNAIO - ECCO IL MIO SERVO!

«Ecco il mio servo, che io sostengo, il mio eletto in cui la mia anima si compiace. Ho posto il mio Spirito su di lui; egli porterà la giustizia alle nazioni. Non griderà, non alzerà la voce, non farà udire la sua voce per le strade. Non spezzerà la canna rotta e non spegnerà il lucignolo fumante; presenterà la giustizia secondo verità. Egli non verrà meno e non si scoraggerà, finché non avrà stabilito la giustizia sulla terra; e le isole aspetteranno la sua legge» (Isaia 42:1-4) 


Il profeta Isaia presenta il Vangelo, annunciando la Parola di Yahweh: «Ecco il mio servo, io lo sosterrò; il mio eletto di cui mi compiaccio». Questa è la profezia che Matteo riferisce a Cristo ed alla sua opera (Matteo 12:18). In questo passo osserveremo in primo luogo la chiamata di Cristo alla missione che il Padre gli ha affidato, e poi l’adempimento di questa missione.

LA CHIAMATA DI CRISTO
Dio definisce Gesù Cristo “il Mio servo”. Cristo fu “il servo” cui Dio Padre affidò la più grande opera. La Scrittura c’insegna che Gesù fece e subì tutto ciò che il Padre aveva preordinato. Questa verità ci aiuta a comprendere il tenero amore che Dio ha avuto per noi, in quanto ci dimostra che Egli ha considerato la nostra salvezza l’opera più importante mai compiuta. Per questo il Padre ha scelto di affidare il compimento della redenzione al Suo unigenito Figlio.

Egli esclama “Ecco!” per farci alzare lo sguardo verso ciò che, più di ogni altra cosa, reclama la nostra attenzione e ammirazione. Quando siamo tentati, la nostra attenzione è tutta quanta rivolta alle prove della nostra fede. Perciò, il nostro sguardo deve essere distolto dalle circostanze in cui ci troviamo per volgersi solamente a Colui che può dare riposo alle nostre anime travagliate. La cosa migliore che possiamo fare quando siamo tentati è: fissare lo sguardo su Cristo, il serpente di rame (Giovanni 3:14), l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo (Giovanni 1:29).

venerdì 7 gennaio 2022

7 GENNAIO - CRISTO È COLUI CHE SALVA I DEBOLI

 Egli non frantumerà la canna rotta e non spegnerà il lucignolo fumante, finché non abbia fatto trionfare la giustizia. (Matteo 12:20)  


Vi sono due cose che, in modo particolare, disturbano la pace dei cristiani: la prima è la loro estrema fragilità e la seconda è il timore di non riuscire a perseverare nella fede. In questo versetto della Scrittura abbiamo un potente rimedio per entrambi questi problemi. In Matteo 12:20, Cristo viene presentato come Colui che salva i deboli e che si cura di loro fino alla fine, cioè finché non avrà messo tutti i nemici sotto i Suoi piedi. Questo pensiero ci rassicura di fronte al giudizio del gran giorno, perché sappiamo che il Giudice dei vivi e dei morti non potrà far altro che difendere coloro che, volenterosamente, si sono sottomessi alla Sua signoria. Infatti, chi è stato guidato dal Suo consiglio, sarà anche accolto in gloria (Tu mi guiderai col tuo consiglio e poi mi porterai nella gloria Salmo 73:24). 

giovedì 6 gennaio 2022

6 GENNAIO - SERVIRE DIO CON PACE E GIOIA

 Noi siamo salvati in virtù dell’amore di Dio


Il fine che Dio si è prefissato è quello di persuaderci a sottometterci al governo saggio, pacifico e vittorioso di Cristo. Tramite questa persuasione egli spoglia la creatura di ogni sua pretesa d’indipendenza dimostrandole che Cristo ha compiuto una grande salvezza che è offerta al peccatore con amore. Egli vuole guidare la nostra vita non per soddisfare un suo capriccio, bensì per farci del bene. Noi siamo salvati in virtù dell’amore di Dio: preghiamo affinché possiamo conoscere questo amore, perché solo così l’anima nostra sarà ricolma di tutta la pienezza di Dio e sarà fortificata per ubbidire volenterosamente alla sua perfetta volontà! Proprio questa è l’attitudine che Dio gradisce. Egli si compiace del nostro amore per i suoi comandamenti, amore che scaturisce dalla certezza che Cristo ci ama. Tuttavia, per natura, siamo portati a pensare che Dio si aspetti da noi un timore servile, mentre i frutti del regno di Cristo sono pace e gioia nello Spirito Santo. È da questo errore, quindi, che dipendono la debolezza, la schiavitù e la superstizione che così spesso affliggono gli uomini.

mercoledì 5 gennaio 2022

5 GENNAIO - DIO NON SI PUO' BEFFARE

  la loro fine sarà come quella della casa costruita sulla sabbia


È bene ribadire che il libro di Dio non promette conforto alcuno a quelle persone che, nel loro cuore, tramano il male (Se avessi serbato del male nel mio cuore, il Signore non mi avrebbe dato ascolto Sl 66:18), anche se poi non lo compiono praticamente. L’unica consolazione dell’empio è che la sentenza contro di lui non è ancora stata eseguita e, perciò, ha ancora la possibilità di ravvedersi. Cristo cavalca un cavallo bianco (Ap 6:2) e lancia le sue frecce mortali sugli operatori di iniquità che rifiutano di ravvedersi. L’ira di Dio sarà rivelata dal cielo contro coloro che si compiacciono delle loro vie malvagie. Il peccatore riceverà conforto da Cristo nella misura in cui egli cercherà di piacergli. Eppure, nonostante questa chiarezza e questa semplicità, alcuni si creano “una teologia su misura” che permette loro di soddisfare le proprie concupiscenze. Costoro servono i propri idoli ed assecondano le loro passioni infami, ma questo atteggiamento non porterà nulla di buono; anzi, la loro fine sarà come quella della casa costruita sulla sabbia che crollò rovinosamente (Matteo 7:24-27).

martedì 4 gennaio 2022

4 GENNAIO - IL NUOVO PADRONE DELLA NOSTRA VITA

 Colui che è desideroso di ricevere grazia dal Signore, deve altresì essere disposto a sottomettersi a lui ed a lasciarsi guidare


Poiché l’uomo è una creatura razionale e dotata di sentimenti, Dio si rivolge a lui in modo amichevole. Egli cerca di persuaderlo con insistenza, invitandolo a considerare l’amore di Cristo, mostrandogli che egli s’interessa anche agli uomini più umili e deboli. Dunque, di fronte a quest’offerta o, per meglio dire, di fronte all’offerta dell’amore di Dio Padre in Cristo, dovremmo considerare con grande serietà e riverenza il messaggio del Vangelo e correre con fede ai piedi del trono della grazia. Tuttavia, questo conforto è disponibile solo per coloro che rinunciano a se stessi e si sottomettono in ogni cosa al giogo di Cristo.

In questo passo della Scrittura possiamo osservare sia la misericordia di Cristo per le “canne rotte”, sia la sua signoria che, gradualmente, prevale sulla loro corruzione. Cristo concede grazia ai deboli, nel senso che opera al fine di migliorare la loro anima. Colui che è desideroso di ricevere grazia dal Signore, deve altresì essere disposto a sottomettersi a lui ed a lasciarsi guidare. Se Cristo è “lo sposo”, “il capo” ed il “il sommo pastore”, egli non vive solo per mostrarci compassione e tenerezza, ma anche per governare la nostra vita! Quando siamo diventati cristiani, non siamo stati liberati da ogni forma di ubbidienza e sottomissione. In realtà, quel che è avvenuto è che abbiamo cambiato “padrone”.

lunedì 3 gennaio 2022

3 GENNAIO - LA COSCIENZA PURIFICATA

 Nella coscienza purificata, la voce che proclama il perdono griderà più forte di quella dell’accusatore


Meditare sull’immutabilità dell’amore di Cristo fortifica la nostra fede. Dio sa che oltre ad essere inclinati verso il peccato, quando la nostra coscienza è risvegliata, tendiamo anche a disperare a causa del peccato. Per questo motivo egli ha stabilito un patto di grazia con i credenti al fine di farli trionfare sui nemici che temono e che sono più forti di loro. I pensieri del Signore non sono come i nostri pensieri (Isaia 55:8), perché egli è Dio e non è un uomo (Osea 11:9). Oltre a tutto ciò, egli vuole renderci coscienti della larghezza, della lunghezza, della profondità e dell’altezza dell’amore di Cristo, amore che va infinitamente al di là del nostro peccato e della nostra miseria (Efesini 3:18).

Il peccatore dovrebbe abbracciare questa grazia con tutte le sue forze; eppure, nonostante il bisogno disperato, non v’è verità che più di questa sia rigettata dall’anima morta nei falli e nei peccati. Il cuore del peccatore rimarrà indurito anche di fronte alla visione della propria miseria, finché lo Spirito Santo non lo laverà con il prezioso sangue di Cristo. Allora, nella coscienza purificata, la voce che proclama il perdono griderà più forte di quella dell’accusatore! Infatti, soltanto lo Spirito di Dio può liberare la coscienza dal senso di colpa e consolarla, perché Dio è più grande della coscienza (poiché, se il nostro cuore ci condanna, Dio è piú grande del nostro cuore e conosce ogni cosa. Carissimi, se il nostro cuore non ci condanna, abbiamo fiducia davanti a Dio I Gv 3:20-21). Gli uomini possono parlare di conforto, ma soltanto lo Spirito di Cristo può consolare davvero. Nessuna creatura può liberare il cuore del peccatore dal senso di colpa e dalla consapevolezza del giudizio di Dio. I nostri sforzi valgono ben poco se non è lo Spirito Santo che ci persuade efficacemente! Solo allora l’anima nostra tornerà al suo Creatore per trovare in lui anche salvezza.

domenica 2 gennaio 2022

LA GRAZIA OFFERTA A TUTTI QUELLI CHE VOGLIONO

Dio ci ha dato un fondamento saldo ed incrollabile su cui edificare la nostra fede


Il nemico delle anime nostre riesce spesso a prevalere scoraggiando la fede di povere anime che, coscienti del loro stato di peccato, trascurano gli strumenti di grazia perché temono di poter disonorare Dio aumentando così i propri peccati. Costoro vengono schiacciati da questa tentazione: è come se fossero stati legati mani e piedi da Satana e non osano elevare le loro suppliche a Cristo. Eppure, nonostante si trovino in questo stato, essi sono sostenuti interiormente dalla fede che, per opera dello Spirito Santo, eleva a Dio sospiri ineffabili.

Il diavolo tenta i credenti affinché abbiano un’idea sbagliata di Cristo e siano impediti di contemplare l’amore e la misericordia che Dio Padre ha manifestato nel Figlio. Per questo motivo dobbiamo vegliare su noi stessi per non essere vittime della malizia di Satana. 

Dio ci ha dato un fondamento saldo ed incrollabile su cui edificare la nostra fede: la grazia offerta gratuitamente a tutti quelli che vogliono (chi ha sete, venga; e chi vuole, prenda in dono dell'acqua della vita Ap 22:17); l’invito rivolto a tutti quelli che sono travagliati ed aggravati (Mt 11:28) ed a tutti quelli che non hanno denaro per comperare (O voi tutti che siete assetati, venite alle acque, e voi che non avete denaro venite, comprate e mangiate! Venite, comprate senza denaro e senza pagare vino e latte! Isaia 55:1). Inoltre, Dio comanda a tutti gli uomini di credere (E questo è il suo comandamento, che crediamo nel nome del suo Figlio Gesú Cristo I Gv 3:23); veniamo messi in guardia nei confronti del peccato dell’incredulità (Gv 16:9) e gli ambasciatori di Cristo ci esortano continuamente con amore ad essere riconciliati con Dio (II Co 5:20). Ma, oltre a tutto ciò, abbiamo un altro grande incoraggiamento nelle parole che Matteo riferisce a Cristo: «Egli (Cristo) non frantumerà la canna rotta e non spegnerà il lucignolo fumante» (Matteo 12:20).

sabato 1 gennaio 2022

1 GENNAIO - La canna rotta e il lucignolo fumante

 Matt 12:20  Egli non frantumerà la canna rotta e non spegnerà il lucignolo fumante, finché non abbia fatto trionfare la giustizia.


Il Signore Gesù Cristo è la sorgente di ogni grazia e di ogni consolazione. Il Padre ha rivelato il suo amore e la sua compassione per l’uomo in Cristo e perciò, solo la giusta comprensione della gloria e della mediazione di Cristo farà sorgere nei nostri cuori conforto e zelo nel seguire il divino Maestro. Come Dio Padre ha “preparato un corpo” (Ebrei 10:5-7) per il Figlio, così gli ha anche “preparato un cuore” per essere un Redentore misericordioso! Di cosa parla la Scrittura se non dell’amore e delle attenzioni di Cristo verso coloro che sono umili di cuore?

Oltre a ciò, egli infonde lo stesso sentimento a coloro che ha chiamato a pascere il suo gregge, affinché anch’essi possano “confortare gli scoraggiati” e “sostenere i deboli” (I Tess 5:14). I ministri della Parola sono “gli amici dello sposo” ed hanno il compito di accompagnare Cristo alla sua sposa. Per questa ragione devono, ogni volta che ne hanno l’occasione, annunciare la divinità e le infinite virtù di colui nel quale “sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della conoscenza” (Colossesi 2:3). La sposa, nonostante debba sopportare afflizioni e tentazioni, si rallegra di grande allegrezza nel considerare l’atteggiamento benevolo del suo sposo. Ella gioisce perché il suo compagno onora il vaso più debole e sa che non sarà abbandonata alle sue debolezze, ma che, al contrario, sarà sempre oggetto delle sue infinite compassioni. Lo sposo, essendo sempre ben disposto verso la sua compagna, lo sarà ancor di più nei momenti difficili e “parlerà al suo cuore nel deserto” (Osea 2:14)

16 GENNAIO - RICONOSCI L'OPERA DI DIO IN TE STESSO E NEGLI ALTRI

Ma egli è stato trafitto per le nostre trasgressioni, schiacciato per le nostre iniquità; il castigo per cui abbiamo la pace è caduto su di ...